La simbiogenesi è la teoria con la quale Lynn Margulis ha impresso il suo nome nella storia della scienza ed è considerata oggi una delle grandi scoperte dell’ultimo secolo. Lynn ha dovuto affrontare moltissimi ostacoli, una parte dei quali deriva dal solo fatto di essere una donna. L’altra parte sostanziale delle difficoltà riguarda le sue teorie, in un’epoca in cui andava per la maggiore il pensiero neodarwinista. Il successo arriva grazie alla Yale University Press, che nel 1970 finalmente dà alle stampe “Origin of Eukaryotic Cells”. Bisogna partire dal concetto di simbiosi, che è la permanente relazione di due individui di specie diverse che vivono in contatto fisico. Applicando il concetto all’evoluzione, Lynn Margulis ha intuito e dimostrato che la stretta associazione reciproca di alcuni organismi differenti, spesso vi venti uno dentro l’altro, con il tempo ha portato alla formazione di nuove entità, tessuti, comportamenti diventati permanenti nelle generazioni successive. La teoria della simbiogenesi, o teoria endosimbiotica, spiega le variazioni ereditarie significative dell’evoluzione, le quali non dipendono da mutazioni casuali, ma dalla fusione e dalla cooperazione di organismo simbionti, prima indipendenti.
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